Nel chiostro della cattedrale gotica di Santa Eulalia a Barcellona, lontano dal trambusto delleĀ ramblas, tredici bianchissime oche paffute sono le protagoniste indiscusse del giardino interno.Ā Secondo la leggenda,Ā la loro presenza in quel luogo sarebbeĀ da attribuire al fatto che, durante la fase di realizzazione della cattedrale,Ā delleĀ oche sventarono ā con il loro vociare ā un tentativo di furto dei materiali necessari per la costruzione della chiesa stessa, venendo cosƬ eletteĀ a paladine diĀ quel luogo sacro. Il numero tredici dovrebbe essere legato, invece, alle tredici tortureĀ subƬte da Santa Eulalia. Oggi,Ā se ci si affaccia nel giardino, si ha la sensazione diĀ trovarsiĀ in unāaia ben tenuta; e,Ā avvicinandosi con curiositĆ alle grate del cancello che le ospita, dove loro riposano e passeggiano indisturbate, si rischia di essereĀ rimproverati daiĀ loro schiamazzi starnazzanti. Le oche sono lƬ,Ā fiere e orgogliose del loro compito,Ā a difesa dei sacri confini.Ā Lāatteggiamento guerrieroĀ incute quasi timore,Ā dissuadendoĀ cosƬ i turisti desiderosi di fare un selfie con loro. Eppure, queste ancelle gloriose che passeggiano tra palme e aranci, regalano al chiostro, durante lāora della sera,Ā unāatmosfera incantata, a tratti sospesa e misteriosa. Le tredici signore mi sorprendono, mentre si aggirano con quella loro andatura un poā buffa tra architetture tanto imponenti, regalando al luogo unāaura senza tempo…Ā E,Ā per un attimo,Ā io mi sono immaginato di portarle via da lƬ e di farmi accompagnareĀ da loroĀ durante la mia esplorazione deiĀ barriosĀ della cittĆ , come un novello addestratore dāoche.

Le oche nel chiostro di Santa Eulalia a Barcellona
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Non sapevo di questo posto, porca l’oca!
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