Quando ero piccolo, passavo le mie estati a San Vito Marina. Nonno aveva la casa e da lì si guardava l’orizzonte dalla finestra del salotto. Oggi, casa c’è sempre, nonno non più, ma rimane nei miei ricordi la sua figura sdraiata sulla poltrona, coi piedi appoggiati sulla sedia e puntati dritti verso il balcone, i capelli bianchi e gli occhi grigi a contemplare il mare.
A San Vito il mare è stupendo, non ha nulla da invidiare alle coste salentine: ci sono i sassi, se si preferisce l’acqua trasparente; o la sabbia se si vuole passeggiare sulla battigia.
A San Vito Marina, dove ha origine parte della mia famiglia, ci sono ancora i trabocchi: macchine da pesca costruite su assi di legno e tronchi ben piantati in mare; …benché, certo, su alcuni di essi oggi ci si vada a mangiare, perché sono stati rimessi a nuovo e dotati di ristoranti, perdendo quella che era la loro funzione originaria.
Il clima è piacevole e, vicino, c’è il Parco Nazionale d’Abruzzo, dove qualche orso marsicano e qualche lupo hanno la loro casa. I cinghiali, invece, hanno invaso San Vito e arrecano un po’ di fastidi, …ma si spera sempre di non incontrarli di notte, mentre si guida sulla strada statale poco illuminata.
Qui, a San Vito, i pomodori sanno di pomodoro, e non come a Milano, dove non si capisce che gusto abbiano. L’olio è buono e anche il miele lo è. Le arance sanno di arancia e i mandarini di mandarino, mentre i limoni sono così aspri che sulle cozze sono una meraviglia. E poi, a San Vito, i dolci sono la fine del mondo. I celli pieni all’uovo o al vino con la marmellata d’uva nera, mandorle, noci tritate, mosto cotto e scorza d’arancia sono indescrivibili. …E i bocconotti: tripudio di cioccolato e pasta frolla.
Vicino a San Vito, lungo la costa dei trabocchi, s’incontra l’Eremo Dannunziano, in contrada Portelle, dove Gabriele D’Annunzio soggiornò nell’estate del 1889 e dove, passeggiando tra qualche ulivo antico a braccetto con la sua amante, iniziò a comporre Il Trionfo della Morte.
Oggi, ahimè, ritorno raramente a San Vito (chissà poi perché…) e preferisco viaggiare lontano, ma – lo giuro – io trabocco sempre d’amore per questa terra che mi tiene così dolcemente legato alle mie estati da bambino.
Che fame
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…cibo da provare!
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che mare meraviglioso! ciauuu
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Scusami, mi erano sfuggiti alcuni commenti…mare stupendo, davvero!
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Che nostalgia!!!
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Hai ragione, ahimé.
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San Vito nel cuore…
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#sempre
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